Creare valore per i Soci è la nostra priorità

Intervista al Presidente BCP Mauro Ascione

Creare valore per i Soci è la nostra priorità

da ildenaro.it del 1° febbraio 2021

La scelta di competere in un circuito come Hi-Mtf, alternativo rispetto alle borse tradizionali, in cui peraltro le banche popolari hanno un ruolo predominante, può rivelarsi un valore aggiunto o un rischio?

Per un azionista della Banca di credito popolare senz’altro un valore aggiunto. In primo luogo perché ciò favorisce l’ingresso di nuovi soci, rafforzando in questo modo la reputazione ed il radicamento dell’Istituto, e poi perché conferisce una dimensione di liquidabilità alle azioni della Banca, altrimenti illiquide, con il rischio - in questo caso sì - di vederne impedita la vendita e l’acquisto (eccetto che fra soci), con contraccolpi pesantissimi anche in sede strategica. Una circostanza che avrebbe chiuso le porte al ricambio dei soci e alla collocazione di nuove azioni al pubblico, costringendo in questo modo l’Istituto a rinunciare a qualsiasi ipotesi di crescita sostenibile. Un atteggiamento del tutto incoerente rispetto alla mission aziendale. Oltretutto, l’adesione al Hi-Mtf è una opzione che risulta in linea con le vigenti (e stringenti) normative in materia di scambi di azioni e con le indicazioni più recenti della Vigilanza bancaria, che in questi anni ha raccomandato fortemente di aderire a circuiti di questo tipo. Per tutte le ragioni sin qui elencate, una banca delle nostre dimensioni, con oltre 5000 soci, aveva ed ha il dovere di stare sul mercato. Non era più possibile tener fermo un capitale di tale portata. Senza dimenticare che ciò può rappresentare una vera e propria scossa per un mercato fermo da tempo. 

Tuttavia una domanda inadeguata da parte del mercato potrebbe creare dei rischi. Avete avvisaglie sotto questo profilo?

La formazione del prezzo è soggetta alle regole di funzionamento di domanda e offerta, con un indice di variabilità nel tempo che è sensibilmente aumentato. Nell’Hi-Mtf il prezzo di scambio è contenuto entro barre di oscillazione bimestrale, che mitigano quei bruschi movimenti al rialzo e al ribasso alla base delle speculazioni. Tuttavia, se nel bimestre non si raggiunge una quota minima di scambio, pari all’0,1% del numero delle azioni in circolazione (circa 8.000), il prezzo si riduce gradualmente. Ovviamente, il prezzo che si forma sul mercato non sempre corrisponde al valore intrinseco della azienda. In questi anni tutte le banche sono quotate sui mercati sotto il loro valore patrimoniale. È chiaro che la banca possa risentire degli andamenti economici sistemici. Prima il valore dell’azione veniva determinato annualmente dall’assemblea dei soci, come previsto dallo statuto e dal codice civile, oggi il valore è rappresentato dalla consistenza patrimoniale e dalla capacità dell’azienda di generare valore e utili soprattutto in chiave prospettiva. La formazione del prezzo è però soggetta alle regole di funzionamento del mercato. Comunque, le aste hanno cadenza settimanale, al momento è prematuro fare previsioni, bisognerà attendere almeno la fine del primo bimestre, ossia la fine di febbraio.

I bilanci di Bcp danno ragione però al board aziendale, che - pur nel clima di diffusa incertezza della pandemia - ha dato prova di affidabilità, con risultati che ora fanno sperare nella corresponsione dei dividendi ai soci. Ciò, oltre a ricompensare gli azionisti che hanno creduto ed investito nel capitale della Banca, ne rilancerebbe l’immagine per il 2021 fuori regione, rafforzando sensibilmente la fiducia nell’Istituto…

Sì, siamo molto soddisfatti per i risultati che sta conseguendo il management di Banca di credito popolare, per questo siamo grati al direttore generale Felice Delle Femine, al gruppo dirigente e ai dipendenti tutti. Ci presentiamo al mercato con dei dati incoraggianti anche in chiave prospettica e il piano industriale varato prevede tra le sue azioni la distribuzione degli utili ai soci. È chiaro che non dipende soltanto dalla volontà della Banca, dovremo confrontarci con Bankitalia, che ultimamente consiglia di rafforzare il patrimonio degli istituti in previsione del peggioramento degli scenari economici.  Di fatto l’Autorità di Vigilanza, ha indotto il sistema bancario a non pagare dividendi sul bilancio 2019 e, successivamente, posto delle limitazioni anche per il 2020 e 2021. La nostra solidità patrimoniale ci consente tuttavia, nel rispetto delle regole e auspicando un miglioramento del quadro economico di riferimento, di prevedere un dividendo ai soci, ai quali non si può non riconoscere una legittima aspettativa a vedere remunerata la partecipazione al capitale.

La fidelizzazione alle banche popolari passa anche per le convenzioni. Il programma di servizi esclusivi messo a punto recentemente può rappresentare una spinta ad acquistare nuove azioni?

Lo spirito mutualistico ed il senso di appartenenza è il motore della nostra offerta ai soci. Di qui il nuovo programma di vantaggi e servizi riservato ai correntisti. Card personalizzate, tassi e commissioni concorrenziali, condizioni esclusive, agevolazioni extrabancarie, prodotti innovativi e servizi di consulenza possono creare valore e per attrarre nuovi sostenitori. L’altro elemento centrale è il territorio. Acquistare azioni di una banca popolare significa contribuire alla crescita della propria comunità. Questo elemento identitario è sempre molto presente nella nostra politica aziendale.

Alla base delle scelte di Bcp, quali sono i valori che guidano l’operato dell’Istituto nella definizione del rapporto con gli utenti?

Valori etici storicamente consolidati attraverso iniziative in grado di costruire un elevato capitale sociale e relazionale, un vero e proprio patto di fiducia con i nostri soci che mira a coltivare il senso di affezione e di condivisione.

Bankitalia raccomanda di aggregare i piccoli istituti sotto il cappello di gruppi più grandi, al fine di evitare la parcellizzazione del sistema di credito e, in ultim’analisi, la scomparsa delle banche meno strutturate. E’ una opzione che Bcp eserciterà?

Sono ipotesi che saranno eventualmente al vaglio del board per il Piano industriale. Per ora siamo la banca di riferimento della Campania, tra le più solide e rilevanti del Sud, e rivendicheremo con la nostra storia questo ruolo anche per il futuro. Certo, la spinta ad aggregare non ci vede indifferenti ma non è oggi la priorità. La nostra priorità è creare valore per i soci, i clienti e i dipendenti, pur in un’ottica di dinamismo e capacità di fare business che potrebbe rivelarsi compatibile un domani anche con ipotesi di crescita aggregativa.