Le Vie del Corallo

La Banca di Credito Popolare da sempre ha attribuito grande attenzione alla tradizione culturale della Regione Campania, ed in particolare alla città di Torre del Greco, celebre nel mondo quale centro della produzione e lavorazione del corallo rosso Mediterraneo. Dal 1996 le mostre biennali Le Vie del Corallo hanno ospitato a Palazzo Vallelonga i grandi capolavori, antichi e moderni, delle oreficerie etniche in corallo, provenienti da prestigiose collezioni private e dai più importanti musei del mondo.

Il progetto Le Vie del Corallo, curato scientificamente da Cristina Del Mare, ha seguito un itinerario ideale che ha voluto riscoprire, attraverso le tracce del corallo, i collegamenti culturali e i rapporti storici, sia commerciali che umani, tra la nostra tradizione Mediterranea e quella dei Paesi extraeuropei che sin dall'antichità hanno utilizzato il corallo negli ornamenti e negli oggetti rituali. In questi Paesi, così come da noi, al corallo sono stati attribuiti significati e simbolismi legati alla buona fortuna e alla capacità scaramantica del materiale scarlatto. In questa prospettiva la Banca ha sostenuto e organizzato sei mostre nella propria sede settecentesca di Palazzo Vallelonga a Torre del Greco, riscuotendo notevoli successi.

Il corallo nella gioielleria etnica della Mongolia

Palazzo Vallelonga, 14 dicembre 1996 - 26 gennaio 1997

La prima mostra, "Il Corallo nella Gioielleria Etnica della Mongolia" ha presentato gioielli e costumi provenienti dal National Museum of Mongolian History di Ulaan Baatar.

Il corallo nel gioiello etnico indiano

Palazzo Vallelonga, 23 dicembre 1998 -  31 gennaio 1999

Il secondo itinerario, "Le Vie del Corallo: il Corallo nel Gioiello Etnico Indiano" ha esibito ornamenti tradizionali del National Museum of India (New Delhi) e dell'Indian Museum di Calcutta.

Il corallo di Samarcanda

Palazzo Vallelonga, dicembre 2000 - 21 gennaio 2001

"Il Corallo di Samarcanda" ha visto protagonisti alcuni leggendari Paesi dell’Asia centrale (Kazakistan, Turkmenistan, Kirghizistan, Tagikistan e soprattutto Uzbekistan). La Mostra ha esposto circa 200 pezzi provenienti dai musei dell’Uzbekistan, mai esposti prima ad un pubblico occidentale. Per lo più collane, orecchini, ornamenti nuziali, copricapi, diademi e pendenti, la cui fattura si colloca fra la  fine del 700 e gli inizi del secolo successivo. Il loro valore complessivo è di parecchi miliardi. Una chicca che è andata a consolidare lo scambio delle due culture è stata la presenza, a Palazzo Vallelonga, di sette splendidi archibugi intarsiati di corallo che nei primi anni dell’800 un sultano di quelle terre regalò al Regno di Napoli e che il  Museo di Capodimonte ha gentilmente concesso per l’occasione. 

Il corallo nel Regno di Saba

Palazzo Vallelonga, 21 dicembre 2002 - 19 gennaio 2003

La quarta mostra “Il Corallo dal Regno di Saba. Gioielli etnici e costumi tradizionali dello Yemen”, patrocinata dall’Ambasciata dello Yemen in Italia, dall’Ambasciata Italiana nello Yemen, dalla Regione Campania e dal Comune di Torre del Greco, è rimasta aperta, con ingresso gratuito.

L'esposizione si è focalizzata sugli ornamenti tradizionali e sui costumi etnici dello Yemen. Sono stati esposti a Palazzo Vallelonga un centinaio di gioielli, realizzati in metalli preziosi e corallo, nonché abiti, femminili e maschili, delle diverse regioni yemenite che illustrano il valore e i significati assegnati al corallo nella cultura islamica del sud Arabia.

Il corallo nel gioiello etnico di Marocco e Algeria

Palazzo Vallelonga, 18 dicembre 2004 - 23 gennaio 2005

Nella quinta mostra “Il corallo nel gioiello etnico di Marocco e Algeria" la gemma vermiglia dei preziosi ornamenti diventa un “filo rosso” che racconta dei viaggi di mercanti, di contatti storici, di intrecci tra l’Italia e il Maghreb, ripercorrendo la memoria d'antiche relazioni commerciali e culturali. Italia e Maghreb condividono un frammento d’anima: il Mediterraneo. Mare: bacino di relazioni, civiltà, storie, rivalità, cimento. Mare che ha forgiato modi di essere e di fare. E ha lasciato tracce nel pensiero e nel costume. Mediterraneo: fonte di alimento, ricchezze e tesori. Uno tra questi è il Corallium Rubrum. Dono prezioso del mare nostrum, ha sedotto le genti mediterranee tutte, stimolando miti e significati simbolici comuni. Fu forse il colore sanguigno, l’origine indefinita, la misteriosa e intensa bellezza a sedurre l’immaginario umano e a far identificare il corallo con la forza vitale. Gli si attribuirono doti scaramantiche e poteri terapeutici, virtù di preservare dal malocchio, di propiziare salute e buona sorte. Credenze queste che accomunano tutte le tradizioni popolari dei paesi mediterranei. Cento e più gioielli, realizzati in metalli preziosi e corallo, nonché abiti femminili e maschili delle diverse regioni del Maghreb svelano parte dello scenario sociale, religioso e geografico, nonché l’eredità artistica passata e presente delle popolazioni berbere e arabe.

 

Il corallo dei nativi d'America

Palazzo Vallelonga, 15 dicembre 2006 - 28 gennaio 2007

Il sesto evento espositivo de “Le Vie del Corallo. Il corallo dei nativi d’America” ha visto esposti gioielli, oggetti rituali e costumi tradizionali appartenenti a gruppi di Nativi Americani del Southwest degli Stati Uniti: Zuni, Navajo, Hopi e Santo Domingo Pueblo provenienti dalla collezione del Museum of Indian Arts & Culture di Santa Fè e da collezioni private italiane e straniere. La mostra, patrocinata dalla Regione Campania, dalla Provincia di Napoli, dal Comune di Torre del Greco, dalla Camera di Commercio di Napoli, dal Consolato Generale degli Stati Uniti a Napoli e dal Consolato Generale d’Italia a Los Angeles, è stata inaugurata dal Console Generale degli Stati Uniti a Napoli, Mrs. Suneta L. Hulliburton. La mostra ha ricostruito, come le precedenti edizioni, l’intricata trama di rapporti, scambi e contatti intessuti da alcuni dei principali gruppi indigeni americani prima con i commercianti spagnoli al seguito dei Conquistadores e poi con produttori di corallo italiani e torresi. Nell’attenta restituzione delle modalità e delle tappe salienti del commercio, della lavorazione e dell’utilizzo del “corallo mediterraneo” nei manufatti e nell’artigianato dei nativi Americani del Nuovo Messico e Arizona, la mostra ha realizzato un ulteriore passaggio – stavolta verso Occidente – del percorso di ricostruzione storica delle Vie del corallo, ovvero dei collegamenti culturali e dei rapporti storici sviluppatisi attraverso l’oro rosso tra il Mediteranno e zone del mondo lontane come l’Asia e, appunto, le Americhe.